Giovanni
Falcone e Paolo Borsellino, un tutt'uno da non separare neanche nelle
ricorrenze individuali! Ma veniamo al mio racconto.
Il
pomeriggio di sabato 23 maggio di 20 anni fa sono uscito in
bicicletta, con mia moglie, nella campagna circostante. Non erano
passati neanche 2 anni dal nostro matrimonio, nostra figlia ancora
non c'era e la giornata era bella serena di un caldo primaverile.
Avevamo comprato da poco una mountain bike ciascuno e quelle erano le
prime pedalate con le Trubbiani color viola. Non siamo stati fuori
molto, il tempo di rompere un po' il fiato, qualche foto e via di
nuovo verso casa per una doccia salutare.
Al
rientro i muscoli tiravano e prima di metterci sotto l'acqua
rigeneratrice ci siamo rifocillati e abbiamo acceso la TV. E' stato
in quell'attimo che è arrivato il pugno nello stomaco! Un pugno
terribile vedendo e ascoltando quello che era successo a Capaci!
Giovanni Falcone, simbolo della legalità contro il potere mafioso,
era stato ucciso. Con lui altre vite spezzate barbaramente
dall'arroganza mafiosa: Francesca
Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo, Antonio Montinaro.
In
quell'attimo mi sono sentito defraudato perché il giudice Falcone
aveva dato all'Italia onesta la speranza di poter sconfiggere il
potere mafioso ma quella speranza, purtroppo, era saltata in aria
insieme a lui!
Fortunatamente
il giudice Falcone non è stato solo una speranza ma anche un esempio
e dopo di lui altri uomini coraggiosi, incuranti della propria vita,
si sono opposti al potere criminale.
Il
giudice Giovanni Falcone è morto quel maledetto 23 maggio di 20 anni
fa ma è ancora vivo nel ricordo di tutte le persone oneste e sempre
lo sarà!
2 commenti:
Falcone è morto. Viva Falcone!
L'importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
(G. Falcone)
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