4 marzo 2011

Amministrative e referendum

Le date sono state decise, si voterà il 15 e 16 Maggio, gli eventuali ballottaggi il 29 e 30, i referendum il 12 Giugno, della serie andate al mare e non andate a votare così non si raggiungerà il quorum.
Io, elettore, sarò impegnato per le provinciali e per le comunali.
A dir la verità per la provincia avevamo già votato ma subito dopo ci si è accorti che una lista era stata esclusa ingiustamente e tutto è stato invalidato. Che volete fare siamo in Italia!
Ora, però, il quadro politico nazionale è cambiato e quello che nel 2008 era un avversario ora sarà un alleato e viceversa. Francamente questa politica mi ha stancato (si badi bene ho detto questa e non la, volontariamente)!
Sono molto tentato dal non voto ma non l'ho mai fatto e non è nel mio DNA.
Come consigliò qualche decennio fa il maestro Montanelli, anch'io mi turerò il naso e andrò a votare per la coalizione meno peggio.
Anche per le comunali tutto è da decidere, è trapelato solo qualche nome ma si sa che le riunioni sono in corso da molti mesi.
Per quanto riguarda i referendum, invece, farò del tutto per andare a votare, magari non andrò al mare, ma ci sarò, potete starne certi! Gli argomenti sono molto importanti e, sebbene questo strumento negli anni sia stato inflazionato e non ha portato i risultati sperati, è pur sempre un veicolo molto forte di democrazia! 

7 commenti:

Faber ha detto...

Votare sempre e comunque... libertà è partecipazione:)

Faber

Nathan 2000 ha detto...

E' vero che libertà è partecipazione. Ma è pur vero che Gaber aveva parlato anche di "quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia". E, poi, anche nella sua "Le elezioni", la scheda elettorale non ci faceva una bella figura!!! Il voto è un diritto prima che un dovere; anche rinunciare a questo diritto è una scelta perché "turarsi il naso" alla Montanelli, il più delle volte significa diventare complici di "questa politica". Partecipare è, secondo me (ma anche secondo Gaber, a mio avviso) qualcosa di diverso e di più che fare una croce su una scheda elettorale.
Ciao
Antonio

Saxer ha detto...

E' vero Nathan, partecipazione anche per me rappresenta qualcosa di diverso ma anche il non voto è qualcosa che non mi va giù, pur sapendo di essere "complice" di questo sistema politico sporco e corrotto!
Un saluto a te e faber

Martenot-neon ha detto...

I cittadini devono entrare nei partiti e cambiarli dall'interno. Le battaglie sono dure, ma la perseveranza paga.

Il voto è importante e noi non possiamo rinunciarvi sotto la scusa del peggio e del meno peggio, altrimenti così si passa dalla padella alla brace. Libertà è partecipazione, non solo alle elezioni, ma nei partiti, nelle associazioni, nei comitati di quartiere... ogni elettore dovrebbe chiedersi cosa ha fatto nel suo piccolo per evitare il meno peggio: a volte anche i piccoli passi sono significativi.

Per quanto riguarda il referendum, diciamo pure che negli anni passati nessuno ha saputo spiegare di cosa si trattasse: questa volta la questione mi pare più complessa. Io mi impegnerò a spiegare gli scenari futuri.

Saxer ha detto...

Marte, anch'io sono dell'idea che la partecipazione sia quella che tu dici ed è quella che intendevamo, probabilmente, io e nathan.
La classe dirigente attuale è obsoleta e nello stesso tempo tarpa le ali ai giovani che vogliono "partecipare" solo per la loro passione.
Abbiamo bisogno di aria fresca che scacci quest'aria consumata che si respira con la politica dei nostri giorni. Io mi auguro che in un futuro, spero non tanto lontano, ci si possa riuscire!
Ciao

Gattara ha detto...

Prenderò in considerazione l'idea di non votare solo quando sarò morta! Vuoi mettere la soddisfazione di votare qualcuno e poi criticarlo? Come si fa poi a lamentarsi se non si è votato?

Faber ha detto...

Indubbiamente... io intendo la partecipazione attiva e non "fare presenza"...